- LE STRADE DEL CAFFÈ.
Il caffè è di quei prodotti che oggi risultano imprescindibili per il palato umano nella vita quotidiana. È lui il noto stimolante per affrontare i più diversi compiti fisici e intellettuali, ed è considerato essenziale ed intimo quando si tratta del piacere puntuale e pieno del suo aroma e sapore. Un sorso, un “goccino”, o il semplice invito a bere una tazzina di caffè, può scatenare sia una riunione poco meno che senza fine, o dare spazio ad un dialogo appassionato. Tutto è possibile con gli effetti gradevoli di un sapore capace di trasformare in un miracolo la sua opportuna degustazione.
La magia inconfondibile del caffè, piena di storie e leggende risale a secoli fa, come un viandante per il vecchio mondo. Poi i francesi s’incaricarono di farlo giungere nel continente americano, prima in Martinica, poi a Santo Domingo da dove - come conseguenza della rivoluzione haitiana - giunse nell’Isola di Cuba, soprattutto nella regione orientale, in un vasto ambito montagnoso che comprende il territorio occupato oggi dalle province di Santiago di Cuba e Guantánamo.
La produzione di caffè in oriente, a sud di Cuba raggiunse nei primi anni del XIX secolo livelli di produzione molto vasti ed efficienti, in maniera tale che molto rapidamente fu presente nel commercio mondiale del chicco, e divenne una delle voci essenziali dello sviluppo economico di Santiago de Cuba.
La presenza francese portò con sè una struttura socio - economica singolare nell’ambiente rurale immediato alla città; la piantagione di caffè divenne un paesaggio culturale, dove sentieri, aziende e l’ampia diversità delle componenti produttive derivate dall’impiego di un pensiero illustrato del beneficio umido del caffè, servì come garanzia d’una qualità superiore.
Centinaia di fattorie produttrici di caffè inondarono le montagne, un emporio economico e paesaggistico recondito ed esuberante, e sommarono alle peculiarità della natura dei Caraibi insulari le bontà proprie della coltivazione del caffè, del cacao e di altre infinte piante da frutta, medicinali e ornamentali. Molti viaggiatori occasionali giunsero a queste piantagioni, invitati per far loro apprezzare questo mondo singolare, e la stragrande maggioranza restò piacevolmente sorpresa dalla qualità del paesaggio, l’intelligenza applicata ai processi produttivi e soprattutto dal livello di vita ottenuto.
Con l’avanzare del XIX secolo giunsero i disaccordi tra la Spagna e la Francia, e l’espulsione forzata degli agricoltori francesi. Più tardi, le lotte per l’indipendenza del popolo cubano e con loro la fiaccola accesa che portò al collasso dell’economia coloniale.
Quelle strutture produttive furono abbandonate e dimenticate, ma con il passare del tempo e già nel XX secolo, risorsero come un patrimonio storico.
Diverse istituzioni scientifiche e culturali hanno realizzato vari studi e inventari richiesti e il Comitato del Patrimonio Mondiale ha approvato l’iscrizione del Paesaggio Archeologico delle prime piantagioni di caffè nel Sudest di Cuba, come Patrimonio dell’Umanità, il 29 novembre del 2000.
La città di Santiago di Cuba celebra in questo 2015 il suo V Centenario e lo fa consolidando l’apprezzamento di questo riconosciuto Patrimonio Mondiale per mezzo del Progetto “Le strade del Caffè”, con cui si vuole mettere a disposizione del visitatore un patrimonio storico e culturale singolare e unico, fondato sul principio della sostenibilità e del beneficio per la popolazione locale che, concepito come portatore culturale, forma parte essenziale della dinamica produttiva e turistica concepita : il Parco Archeologico Fraternità.
L’Ufficio del Conservatore della Città di Santiago di Cuba, accompagnato dalla Fondazione Malongo, dell’Unione Europea, da centri universitari e da diverse entità culturali, per far avanzare il progetto d’integrazione, partecipazione e inclusione, pone in vista così una delle parti migliori della cultura di Santiago e il suo apporto universale.
La cultura del caffè avrà nel territorio del Parco Archeologico Fraternità l’espressione di un incontro con storie e leggende indimenticabili, raccontate e vissute nel loro scenario naturale, là dove la Tumba Francese rivive canti e danze e tutto lo spettacolo della natura si fa accompagnare dall‘aroma inconfondibile del buon caffè, quello di ieri e di oggi, o meglio dei buoni momenti di sempre.