Con tutto quello che può offrire a un visitante, un viaggio di soli dieci giorni in Honduras sarà un'esperienza indimenticabile per conoscere la sua ricca cultura, i suoi luoghi cerimoniali unici del mondo Maya, per immergersi nell'impenetrabile selva, scalare alcune delle innumerevoli montagne o immergersi nella Gran Barriera Maya, una delle estensioni coralline più grandi del pianeta.

Il suo territorio, fondamentalmente montagnoso, è stato la culla della cultura Maya, ma anche dei Lencas, Misquitos, Tolupanes, Tawahkas, Pechs e Garífunas, che per secoli, assieme all'eredità spagnola e africana, hanno formato i tocchi multicolore della società del paese.

Il primo giorno in Honduras si può visitare la capitale, Tegucigalpa, una città con un impressionante presenza architettonica coloniale. Poi si può visitare Comayaguela, una città situata di fronte a Tegucigalpa, all'altro lato del fiume Choluteca; o ancora la città coloniale di Santa Lucía, con il suo interessante allevamento di serpenti.

Ma se si cercano souvenir o artigianato locale e soprattutto lavori in legno, si deve andare nella Valle de Ángeles (a un’ora di autobus). Prima di pranzo si visita El Picacho, un bel Parco Nazionale situato all estremo nord di Tegucigalpa, dove oltre ai suoi giardini e allo zoo si potrà ammirare il panorama della città dall'alto della famosa statua del Cristo. Poi si può mangiare a prezzi modici in uno qualsiasi dei tanti ristoranti pittoreschi, ma se non si vuole perdere tempo, si possono gustare dei panini lungo la strada, andando verso la Galleria d'Arte Nazionale.

Il pomeriggio va dedicato alle chiese e ai templi: quella di San Miguel Arcángel, quella di Los Dolores, la Chiesa La Merced o quella consacrata a San Francisco, l'edificio più antico di Tegucigalpa, del 1590. La prima notte è imperdonabile non andare nella Plaza Central della città o semplicemente passeggiare alla luce dei suoi lampioni. Questo sì: è bene andare a dormire presto. L'attende una giornata molto intensa.

Il secondo giorno noleggi una machina, perchè Honduras la obbligherà a fare molte fermate. Da Tegucigalpa si va al dipartimento El Paraíso, situato nella zona a sudest, dove si trovano le popolazioni Yuscarán, Danlí e Guinope.

Questo è il giorno migliore per raggiungere Choluteca, ubicata sulla Carretera Panamericana, e pernottare lì per poter ammirare nella terza giornata, all'alba, il Golfo di Fonseca.

Quest'enorme baia, condivisa tra El Salvador, Honduras e Nicaragua, affascina con i suoi verdi e lussureggianti canali di mangrovie, le spiagge di sabbia nera e le sue popolazioni storiche. Poi accelerando il passo si raggiunge rapidamente Comayagua. Santa María de La Nueva Valladolid de Comayagua, o semplicemente Comayagua, equidistante dai due oceani, tra Guatemala e León de Nicaragua, conserva ancora il fascino di una città coloniale e di provincia. Le si dovranno dedicare un paio di giorni per esorcizzare la sua magia, prima di partire per la prossima destinazione: Lempira e il Parco Nazionale Celaque; a questo punto, nel quinto giorno, è necessaria buona volontà per continuare il viaggio e andare a dormire a Santa Bárbara, il punto di partenza della mattina dopo verso Copán.

Il sesto giorno non si deve pianificare nulla: va dedicato interamente a Copán, perchè lo merita tutto. Considerato uno dei più importanti centri cerimoniali Maya, Copán è diviso in quattro aree: il Parco o Campo del pallone, centro sociale della città; la Gran Plaza, famosa per le sue stele e gli altari; la Scalinata Geroglifica, con il testo più lungo lasciato dai Maya e l'Acropoli, con le sue due grandi piazze.

Con il fresco si fa il lungo viaggio di 168 Km, da Copán a San Pedro Sula, la seconda città del paese , dove si corre il pericolo di fare mattina tra feste e brindisi, prima d'avanzare, nel settimo giorno verso La Ceiba, per giungere alle Isole della Baia, con le tre isole maggiori (Guanaja, Utila e Roatán) e più di 60 isolotti e cayos, circondati da scogli corallini ideali per le immersioni, che si potranno praticare l'ottavo giorno.

Roatán, la più famosa di tutte queste isole è la nostra ultima e definitiva fermata negli ultimi due giorni. Luogo di pirati e bucanieri, terra dei garífunas - una miscela di indios dei Caraibi con negri africani -, accontenta tutti gusti: immersioni, sports nautici, natura esuberante, cibo eccellente, musica... Chiunque, tra le comodità di un resort di lusso o in un modesto alberghetto familiare, non importa il suo denaro, in Honduras sarà sempre benvenuto! .